I risultati attesi del progetto sono:
- Maggiore conoscenza sulle migliori pratiche per sostenere i sopravvissuti ad abusi nell’infanzia in contesti istituzionali.
- Maggiore consapevolezza circa le migliori pratiche di risposta delle Istituzioni pubbliche alla rivelazione di abusi avvenuti in contesti istituzionali.
- Incremento del riconoscimento della responsabilità istituzionale per contribuire a ridurre la probabilità di futuri casi di abuso istituzionale.
I tre principali destinatari del progetto sono: adulti sopravvissuti ad abusi durante l’infanzia in contesti istituzionali, in particolare in strutture/comunità residenziali, target scelto per affrontare gli effetti a lungo termine, le implicazioni individuali e sociali dell’impatto del trauma della violenza intenzionale commessa su bambini in contesti dove avrebbero dovuto trovare protezione e supporto; professionisti socio-sanitari e operatori della Giustizia che sono attori chiave sia del sostegno agli adulti sopravvissuti sia delle attività di prevenzione e rilevazione precoce del fenomeno; soggetti pubblici e istituzionali competenti (stakeholder): un target importante perché gli abusi sull’infanzia in contesti istituzionali rappresentano un chiaro fallimento del sistema di controllo e monitoraggio istituzionale e perché risulta centrale sottolineare la necessità del riconoscimento pubblico della sofferenza e di garantire un risarcimento morale per i fatti accaduti.
Il progetto intende contribuire al miglioramento delle misure di protezione dei minori e della qualità dell’assistenza in Europa a partire dall’esperienza dei partner, così come alla promozione dei diritti dell’infanzia nel contesto dell’Unione Europea e delle linee guida delle Nazioni Unite per Cura alternativa dei minori A/HRC/11/L.13 15.07.2009, le raccomandazioni per le buone pratiche di de-istituzionalizzazione e trasformazioni dei servizi per minori della Commissione Europea del 2010, le dichiarazioni dell’OMS “Migliore salute, Migliori vite” del 2010, il regolamento del Parlamento Europeo No. 1303/2013, le raccomandazioni numero 1934(2010) e 1939(2010) dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio Europeo.
Il progetto ha una dimensione europea che rende i risultati trasferibili e di stimolo per altri paesi europei: diversi partner provenienti da diversi paesi/culture contribuiranno allo sviluppo del progetto, e quindi valorizzeranno un approccio multi-paese e valuteranno i limiti e le opportunità da una prospettiva europea; i risultati saranno condivisi e divulgati in modo da favorire la discussione tra un ampio spettro di attori potenzialmente interessati e saranno disponibili per essere replicati (o perfezionati) da altri professionisti e servizi in tutta Europa. Ci si attende che la sensibilizzazione di tutte le potenziali parti coinvolte abbia un impatto duraturo sulle riforme delle politiche di protezione dei minori a livello europeo, ma anche sul riconoscimento e la presa in carico di adulti che sono stati vittime di abusi in contesti istituzionali durante l’infanzia e sulla prevenzione di abusi in futuri.